La coop replica ai sindaci: "Nessun profitto sui migranti, chi spara a zero venga a conoscerci"

"Forse non tutti sanno che padre Antonio ogni giorno aiuta in modo indistinto italiani e stranieri che sono in difficoltà. Vedremo, queste nuove coop..."

La coop replica ai sindaci: "Nessun profitto sui migranti, chi spara a zero venga a conoscerci"
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Migranti, per la prima volta la coop Rinnovmento parla e replica ai sindaci della Bassa orientale: «Noi non c'entriamo nulla con questo bando e non facciamo affari con le vite delle persone».

La coop Rinnovamento e il business dell'accoglienza

Giovanni Trezzi, portavoce della cooperativa «Rinnovamento», ha chiarito la posizione della struttura che rappresenta sopratutto alla luce della protesta dei sindaci che hanno puntato il dito anche sugli enti che gestiscono i migranti sul territorio dell'ambito 14. Uno di questi Enti è la Cooperativa Rinnovamento.
«Innanzi tutto serve fare chiarezza sul ruolo di padre Antonio Zanotti che ha fondato la cooperativa 30 anni fa e oggi si occupa di tutt'altro – ha detto Trezzi – La Rinnovamento è una società a sé stante con un Consiglio di Amministrazione».

"Non lucriamo sui migranti"

Trezzi ha ripreso la protesta dei sindaci emersa durante la conferenza stampa di mercoledì scorso alla Rocca rispondendo di fatto ad alcuni rappresentanti dei Comuni.
«La cooperativa Rinnovamento non lucra, non fa business sui migranti – ha detto – La nostra è una Onlus, che reinveste per statuto tutto quello che incassa. Inoltre sul territorio diamo lavoro a 107 famiglie italiane, importante nelle attività e servizi che offriamo. Ad esempio Antegnate, dove gestiamo la piazzola ecologica e i nostri operatori sono benvoluti da tutti i cittadini».
Un altro aspetto è stato sottolineato da Trezzi e riguarda l'impegno sociale che la comunità «Oasi 7», della quale la cooperativa Rinnovamento fa parte, svolge per la popolazione.

"Chi spara giudizi su padre Antonio venga a conoscere la nostra realtà"

«Forse non tutti sanno che padre Antonio ogni giorno aiuta in modo indistinto italiani e stranieri che sono in difficoltà – ha detto – Da chi magari ha perso il lavoro ed è in grave crisi finanziaria, sono tanti gli esempi di famiglie italiane aiutate, a chi invece si è ritrovato emarginato dalla società. Invito chiunque spari giudizi contro padre Antonio a venire a conoscere la realtà che ha costruito e che ad oggi aiuta tante persone».

Nuove coop si fanno avanti, vedremo se faranno come noi...

Nessun business sui migranti anzi il reinvestimento dei profitti in aiuto dei bisognosi. Ma Trezzi ha anche un commento caustico sulle due cooperative piemontesi che si sono fatte avanti per accogliere 250 nuovi migranti in questi giorni. Un'ipotesi al momento ferma, dal momento che la levata di scudi dei sindaci della Bassa orientale ha convinto il Prefetto a riaprire i termini del bando.
«Ora la situazione forse è più chiara – ha detto Trezzi – nuove cooperativa da fuori si sono fatte avanti per la gestione dell'accoglienza e vedremo se sarà uguale al nostro l'impegno sociale in termini di rimando verso il territorio. Noi continuiamo per la nostra strada, padre Antonio sta costruendo ospedali, chiese e scuole in India, perchè questa è la missione iniziata tanto tempo fa, dare aiuto a chi ne ha bisogno».

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