Il Comune contro le slot e il gioco

Domenica si è svolta una serata informativa organizzata dal bar Locomotiv, di Cividate al Piano. Obiettivo: far tornare i locali a essere luoghi sociali

Il Comune contro le slot e il gioco
Pubblicato:

Il Comune contro le slot e il gioco: un sostegno agli esercenti che non installeranno slot machine. Dopo la serata no slot, l'Amministrazione di Cividate al Piano ha annunciato la volontà di  non far pagare la Tosap ai locali che decideranno di non avere nessun tipo di slot machine. Non solo. Il sindaco è intenzionato a chiedere ai colleghi dell'ambito un accordo unanime per la chiusura degli spazi con le <odiate macchinette> in determinati orari.

Il Comune contro le slot: una serata di sensibilizzazione

Domenica si è svolta la serata No Slot organizzata dal bar Locomotiv di via stazione, insieme all’Amministrazione. Presenti una cinquantina di persone rappresentati da un gruppo di Brescia che fa riferimento ai focolari, un gruppo di Romano e di Cividate. I presenti hanno ascoltato le testimonianze di giocatori patologici e gli esperti hanno fatto il punto su costi e rischi del gioco d’azzardo. C'è stato spazio anche per incontri più conviviali e musica.

Tagli alla Tosap per locali no slot

«L’idea dell’Amministrazione è quella di sostenere i locali che non mettono macchinette – ha detto il sindaco Gianni Forlani – per loro aboliremo la Tosap, la tassa dell’occupazione del suolo pubblico, se si inseriranno nella carovana che ha preso il via dal bar Locomotiv. Per il futuro potremmo farlo anche per i bar del centro se decideranno di sponsorizzare serate no slot. A questa carovana, con capofila Cividate, potranno anche aggiungersi i locali di altri Comuni».

Un accordo comune tra i sindaci

E proprio per rafforzare questa decisione a più ampio respiro, il sindaco è intenzionato a richiedere ai sindaci dell’ambito 14 di trovare un accordo. «Vorrei che insieme agli altri sindaci decidessimo di chiudere in determinati orari i luoghi adibiti alle macchinette, sulla falsariga dell’esempio di Bergamo che ha fatto scuola – ha detto il sindaco – Infatti, dopo questa decisione, la città ha visto diminuire  il fenomeno che può causare tragedie familiari, divisioni e rischi sociali con costi elevati di recupero. Se il giocatore magari anziano, trova chiusi tutti i locali della zona per alcune ore, difficilmente si sposterà lontano per andare a giocare».

Seguici sui nostri canali