Da ex barista a braccio destro di Toninelli, scoppia la polemica

Sta facendo discutere la scelta del ministro Danilo Toninelli di prendere come braccio destro l'ex candidato sindaco di Lodi, l'ex barista Massimo Casiraghi

Da ex barista a braccio destro di Toninelli, scoppia la polemica
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Massimo Casiraghi nel 2017 puntava a diventare sindaco di Lodi, dopo la sconfitta è stato assoldato dal ministro cremonese Toninelli. Divampano le polemiche per il suo cv di "ex barista".

Assoldato da Toninelli

Casiraghi, ex candidato sindaco di Lodi, è balzato alla ribalta nazionale in virtù della decisione del ministro cremonese Toninelli, compagno di battaglie condivise, di assoldarlo per i prossimi tre anni fra i suoi collaboratori. Il lodigiano studierà dossier inerenti il Ministero delle Infrastrutture e filtrerà gli appuntamenti del Ministro.

I motivi della polemica

La polemica è infuriata nei giorni scorsi su diverse testate giornalistiche nazionali, che hanno affondato pesantemente su Casiraghi e sulla decisione di Toninelli. Le motivazioni principali sono da riferirsi alla formazione professionale e culturale del neoassunto. Viene portato all’attenzione pubblica che Casiraghi non ha alcuna esperienza ai vertici della Pubblica Amministrazione, in prima battuta. Successivamente ci si interroga circa le competenze specifiche in riferimento al ruolo. Casiraghi infatti vanta un’esperienza come capo barista presso una caffetteria londinese ed è specializzato in grafica e comunicazione. Per completezza di informazione va anche detto che Casiraghi è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Pavia. Il punto su cui si batte è proprio questo: nessuno mette in dubbio le qualifiche professionali ottenute da Casiraghi, ma ci si interroga sulla pertinenza che possano avere rispetto ad un lavoro presso il Ministero delle Infrastrutture. Dagospia, in tal senso, lo appella come “miracolato del giorno”. 

La risposta di Casiraghi

Casiraghi, dalla propria pagina Facebook, ha risposto alle critiche divampate in seguito al suo ingaggio.

“Lo scoop infatti è che il sottoscritto, nella sua vita, ha lavorato. Lavori umili o forse da perdenti per il “cronista”, visti i toni con cui descrive la mia esperienza da barista. Eppure io di questo lavoro, come di ogni altra esperienza lavorativa che ho fatto in vita mia, ne vado orgoglioso. A dire il vero, la mia esperienza con i caffè è ben più lunga di quanto ho scritto nel mio cv. Iniziai a farli a Cardiff, durante l’Erasmus, per guadagnarmi da vivere. Continuai a farli a Londra, subito dopo il mio arrivo, perché nessuno mi ha mai regalato nulla nella vita. Quella esperienza l’ho messa nel mio cv perché, dopo pochissimi mesi, una multinazionale mi diede in mano le chiavi e la cassa di un negozio che fatturava, vado a memoria, anche 6mila sterline al giorno. Un demerito forse per la penna che mi ha dedicato tanto inchiostro, una cosa di cui io invece vado fiero, perché arrivare in un Paese estero da immigrato, e dopo pochi mesi guadagnarsi già tutta quella fiducia ancora oggi mi riempie di orgoglio.”

Puntualizza Casiraghi in aperta polemica con i giornalisti che hanno posto l’accento sulle sue esperienze professionali, interrogandosi circa le sue capacità in relazione al delicato ruolo nazionale che andrà a ricoprire.

“Forse chi scrive non si è mai dovuto sporcare le mani. Io sì, e lo ripeto, ne vado fiero. Ho fatto anche l’operaio per quasi un anno prima dell’università, per pagarmi di tasca mia le rette universitarie. Poi, gli anni dopo, grazie anche alle borse di studio, ho completato gli studi all’università di Pavia e di Cardiff, laureandomi in Scienze politiche, indirizzo cooperazione e sviluppo. Da lì ho fatto molte esperienze di vita, umane e lavorative, di cui vado fiero. Tra queste, il collaboratore per due consiglieri regionali e quindi sono stato eletto consigliere comunale. Prima di ciò, anni di attivismo sul territorio, in cui ho conosciuto anche Danilo e la sua incredibile onestà e tenacia. Esperienze che forse alla penna che ieri mi ha regalato qualche ora della sua vita sono sfuggite. Troppo poco scandalistiche, forse, di certo non come aver scoperto che mi sono sporcato le mani con il caffè per mantenermi.”

Insomma, la risposta verte su una (legittima) rivendicazione circa la dignità dei lavori umili. Sacrosanto. Ma l’interrogativo di base che ha scatenato polemiche e perplessità, anche fra molti internauti, resta aperto. Ed è proprio fra gli internauti che ci si pone ripetutamente il problema relativo alle qualifiche. Indubbiamente necessarie e poco discutibili a fronte di un impiego presso il Ministero delle Infrastrutture.

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