Eredità Nicoli, "no" a una commissione ad hoc per gestirla

Toccherà alle commissioni consiliari di Fornovo formulare i progetti, opere pubbliche e servizi, da sottoporre alla consultazione popolare in autunno.

Eredità Nicoli, "no" a una commissione ad hoc per gestirla
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Bocciata la mozione della minoranza Nuova Fornovo che chiedeva l'istituzione di una commissione speciale per la gestione della corposa eredità Nicoli. Affidati ai lavori delle cinque commissioni consiliari già attive la formulazione dei progetti d'investimento da proporre in autunno alla consultazione popolare.

Eredità Nicoli, no ad una commissione speciale

Non è passata in Consiglio comunale la richiesta della minoranza Nuova Fornovo. Istituire una commissione speciale per la gestione dell'eredità che il commercialista ed ex sindaco Carlo Nicoli - scomparso il 30 dicembre 2016 - ha lasciato al Comune di Fornovo. Sarebbe stata composta, secondo l'idea della minoranza, dal sindaco (o da un suo delegato), dal tecnico comunale, da un consulente della società specializzata a cui il Comune si è affidato per gestire il corposo patrimonio (quasi 4 milioni di euro) e cinque cittadini. Tre nominati dalla maggioranza e due dai gruppi di minoranza tra fornovesi che non si sono candidati alle ultime elezioni.

Il no della maggioranza

Il sindaco Gian Carlo Piana ha spiegato i motivi del "no" ad istituire una commissione "ad hoc" per gestire l'eredità Nicoli. Pur condividendo la volontà, già espressa dalla minoranza nello scorso Consiglio, di coinvolgere la cittadinanza nel decidere come investire l'ingente patrimonio, la maggioranza ha ritenuto "riduttivo" affidarsi ad una commissione ristretta di persone. Il compito di formulare progetti di investimento, su opere e servizi, è già stato affidato alle cinque commissioni consiliari - composte da membri espressione sia della maggioranza che delle minoranze - che in autunno dovranno proporre un ventaglio di idee da sottoporre ad una consultazione popolare.

Nuova Fornovo resta critica

La bocciatura della mozione ha raccolto la critica del consigliere Donatella Leida di Nuova Fornovo, unico rappresentante delle minoranze in aula ieri sera. "La decisione di come utilizzare i fondi del lascito, quindi, resterà una questione ristretta ai consiglieri comunali", ha lamentato. "Nelle commissioni consiliari, ciascuna per le proprie competenze, partecipano esponenti dei gruppi politici e diversi cittadini - ha replicato il primo cittadino - garantendo un maggiore coinvolgimento della popolazione rispetto alla vostra proposta che, a nostro avviso, è più restrittiva". La mozione è stata così bocciata con voto contrario della maggioranza consiliare ed il solo voto favorevole del consigliere Leida.

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