Lo strano caso del parco "occupato"... dal Comune

Geromina

Lo strano caso del parco "occupato"... dal Comune
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Dopo quasi 25 anni, il Comune paga un esproprio da 1700 metri quadrati per il parco della Geromina. Una curiosa vicenda finita in Consiglio comunale.

Il terreno per il parco della Geromina mai pagato

Erano gli anni Novanta del secolo scorso quando, decisa la realizzazione di un parco pubblico in zona Geromina, il Comune cominciò i lavori,  coinvolgendo tuttavia oltre a un'area comunale, anche parte della proprietà di un privato, che sorgeva a ridosso dell'area pubblica. Ma lo si fece senza una valutazione economica e senza un formale esproprio con liquidazione a vantaggio del proprietario privato, che abita nei pressi dell'area. Solo nel 2015, quest'ultimo presentò una esplicita richiesta di indennizzo, proponendo al Comune di acquistare il proprio bene. Oggi, l'Amministrazione comunale ha preso la decisione di sanare la situazione, finalmente.

«Abbiamo fatto un'offerta di 49 mila euro circa, che sale a 56 mila se comprendiamo le spese notarili e di passaggio di proprietà – ha annunciato l'assessore all'Urbanistica Alessandro Nisoli, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, tenutosi prima di Natale – L'area è di 1700 metri quadrati, che passeranno legalmente al patrimonio pubblico dopo quasi trent'anni, riconoscendo al privato il giusto indennizzo che attende da tempo: al 2015, la zona era già utilizzata dai cittadini da dieci anni».

Italia Viva chiede lumi: non è il solo caso

«Ci sono altre aree urbane in condizioni simili, che devono essere sanate? - ha chiesto, nel corso della discussione, Stefano Sonzogni, di “Italia Viva W Treviglio!”, poi astenutosi nella votazione - Queste sono spese fuori bilancio e rischiano di avere effetti imprevedibili sulle casse pubbliche». «Sì, ci sono casi simili, di entità moderata o comunque ridotta – ha risposto Nisoli – Contiamo di sanarne altri tre almeno, entro il prossimo anno. Dal 2011 abbiamo provveduto a circa una decina di situazioni, nate negli anni novanta e protrattesi sino a oggi».

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