Calice d'oro 2017 brindano Savoldelli e Martina Fidanza FOTO

I due campioni, di ieri e di oggi, hanno brindato a un anno ricco di soddisfazioni e condiviso sogni e speranze.

Calice d'oro 2017 brindano Savoldelli e Martina Fidanza FOTO
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Domenica si è svolta la cerimonia dell'assegnazione del «Calice d'Oro 2017», il prestigioso riconoscimento della Ciclistica Trevigliese, che quest'anno è andato a Martina Fidanza come «Promessa del Ciclismo Bergamasco» e al grande ex campione orobico Paolo Savoldelli come «Campione Ideale».

I due premiati

La verve e la bravura del «Falco di Rovetta», al secolo Savoldelli, hanno incantato la folta platea. Così come ha incantato il sorriso e la dolcezza di Martina che, una volta in sella, si trasformano in determinazione, coraggio e caparbietà. Altrimenti non si spiegherebbero i titoli Mondiali ed Europei conquistati nella stupenda ultima stagione.

Una cerimonia storica da quasi 50 anni

A introdurre l’evento Marco Taddeo, come sempre un po’ emozionato. Questo il pensiero del presidente della Ciclistica Trevigliese a margine della cerimonia. «E’ uno dei momenti più importanti della nostra stagione. Una cerimonia storica che vive da quasi 50 anni. E’ stato Savoldelli a consegnare nelle mani di Martina Fidanza il Calice d’Oro perché l’idea di questo riconoscimento è proprio questa: l’ex campione che fa da “guida” alla giovane promessa bergamasca”». Tanta carne al fuoco a livello organizzativo e 40 atleti in gialloblu al via della stagione. Avete davanti un bel 2018.... «Di sicuro ci sarà tanto da lavorare. Se sarà bello lo vedremo giorno dopo giorno».

A Tarenghi il premio Gianni Casati

Alessandro “Cioto” Tarenghi, ha ricevuto il premio alla memoria dell’indimenticabile dirigente della Ciclistica Trevigliese, Gianni Casati. Un premio meritato per tutto quello che ha saputo, e ancora sa, costruire il direttore sportivo della Sc Romanese.

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Savoldelli e le due ruote di oggi

Questa la risposta di Paolo Savoldelli, ora apprezzato commentatore televisivo, quando gli chiediamo come è cambiato lo sport delle due ruote. «Da ciclista dovevi pensare a mangiare poco, ad allenarti, a stare bene, a non ammalarti. Era una vita molto stressante, ovviamente dopo cambia tutto. L’importante è avere nuovi stimoli e nuovi obiettivi. Passano gli anni e cambia il mondo del ciclismo e i suoi protagonisti: non ritrovi più i corridori che avevi lasciato e quindi ovviamente un pochino di distacco c’è. Seguo comunque le corse in un altro modo e il ciclismo attuale ha la fortuna di avere un campione capace di movimentare gli appassionati di questo sport, mi riferisco al campione del mondo Peter Sagan. Ho corso tanti anni e credo che un corridore con il suo carisma e le sue capacità mancava, e sta facendo bene al movimento». Entri a far parte di un albo d’oro di grandissima importanza per i nomi dei ciclisti che ti hanno preceduto... «Ovviamente mi fa piacere ricevere il Calice d’Oro, ma soprattutto mi fa piacere vedere la grande passione che c’è nella Ciclistica Trevigliese, una di quelle squadre che fa lo “zoccolo duro” del ciclismo e sta tenendo alto il livello dei team bergamaschi».

L'emozione di Martina

Martina Fidanza, attorniata dalla famiglia, non ha nascosto l’emozione prima, durante e dopo la cerimonia. Savoldelli è un’icona del ciclismo e ha vinto due Giri d’Italia. Tu, come hai spiegato, come caratteristiche difficilmente riuscirai a vincere il Giro d’Italia femminile, ma sicuramente potrai puntare a tanti obiettivi. Cosa pensi nell’essere accomunata ad un ex campione di questa portata? «Quello che ci accomuna alla fine è la passione che abbiamo per questo bellissimo sport che regala tante soddisfazioni e la dedizione e i sacrifici che abbiamo sempre dato al ciclismo nonostante abbiamo una differenza di età. Spero di riuscire a ricalcare le sue orme, di conquistare una parte dei suoi successi. Sarà difficile puntare alla maglia rosa, ma posso puntare a quella ciclamino delle velociste, al Giro Rosa che è una corsa importante di una grandezza unica».

Spazio ai sogni

Il «Calice d’Oro» della Ciclistica Trevigliese è un’idea eccellente. Eccezionale unire il passato e il futuro: ti batte il cuore prendere questo premio anche se sei abituata già ad allori ai Mondiali e agli Europei? «Assolutamente sì! E’ un premio dedicato ad un insieme di vittorie. E’ un riconoscimento prestigioso che ha una continuità nel tempo e inoltre a riceverlo negli anni sono stati molti atleti famosi». Savoldelli ci ha confermato che bisogna sempre sognare per andare oltre... Quali sono i sogni di Martina? «Sono veramente tanti! Ho appena toccato i diciotto anni e sogno veramente tanto non solo nell’ambito del ciclismo ma anche nella vita. Spero di raggiungere anche solo la metà di quello che mi aspetto, dei sogni che ho. Il ciclismo mi ha fatto imparare come bisogna lottare per raggiungere certi risultati: un’esperienza di vita preziosa non solo nello sport ma in generale».

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