Mondiali 2018 la nazionale italiana si è qualificata

Non guadagnano milioni, eppure si sono dimostrati più all'altezza dei cosiddetti "professionisti".

Mondiali 2018 la nazionale italiana si è qualificata
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Abbiamo perso con la Svezia. Gli azzurri del calcio dopo 60 anni rimarranno fuori dai mondiali. E mentre tutti (o quasi) si stracciano le vesti, c'è un'altra squadra che si è qualificata per i mondiali 2018. E' la nazionale calcio amputati, nella quale giocano anche due giovani della Bassa: Carlo Avelli e Daniele Piana.

Mondiali 2018, ecco come ci siamo qualificati

Non hanno contratti milionari. Non riescono a mantenersi giocando a calcio. Eppure sono dei veri professionisti. E grazie al duro lavoro si sono qualificati ai mondiali 2018 di calcio in Messico. Sono i ragazzi della nazionale calcio amputati. Hanno appena terminato il campionato Europeo classificandosi al quinto posto e si sono automaticamente qualificati per i mondiali 2018. Hanno battuto 4 a 0 il Belgio e hanno pareggiato sfiorando la vittoria con i "cugini" francesi.

La nazionale calcio amputati

La Nazionale Calcio Amputati  ha cinque anni di vita e nasce dalla  ferma volontà del giovane reggiano Francesco Messori.  Nato senza una gamba, l’attuale capitano azzurro si era attivato a soli 14 anni tramite i social network per reperire altri che come lui, nonostante questo tipo di disabilità, non volevano rinunciare al gioco del calcio. E' stato più facile di quanto si possa pensare. Con il sostegno del Csi è riuscito a mettere insieme  un gruppo di circa 20 giocatori privi di un arto inferiore.  L’esordio ufficiale in campo internazionale risale al 27 aprile 2013 ad Annecy, contro la Francia.  Successivamente la squadra ha preso parte a Varsavia, all’Amp Football Cup, uno dei più importanti tornei internazionali per questa categoria, chiudendo al quinto posto.

Carlo e Daniele, dalla Bassa in Messico

Sono ben due i giovani bergamaschi che militano tra le "stampelle azzurre". Daniele Piana, 38 anni, di Bariano e Carlo Avelli, 32 anni, di Sola. Daniele ha perso una gamba in un incidente in moto nel 2011 mentre Carlo ha sempre convissuto con le stampelle, sulle quali si muove con estrema disinvoltura. In comune i due hanno due cose: un'enorme passione per il calcio e una straordinaria determinazione. Qualità che li hanno portati lontano e che gli saranno molto utili in campo contro i migliori del mondo.

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